La semina del mattino
31. «Voi stessi date loro da mangiare» (Mt 14,16).
Una ingiunzione piuttosto insolita se non curiosa. In un luogo deserto dove non c’era possibilità di compera, con degli uomini che non avevano addosso denaro, per una folla straordinariamente numerosa ed affamata, in un’ora tarda del giorno. Eppure il Maestro, certo provocatoriamente, così comanda ai discepoli. Avviene il miracolo: 5 pani e 2 pesci, non si sa di chi fossero, aumentano vistosamente e sfamano oltre 5.000 uomini, più le donne ed i bambini, se non alla pari, in numero grande. Cosa sorprendente: i pani si moltiplicano mentre si dividono, man mano che passano di mano in mano. Mentre si distribuiscono, aumentano di numero. Nella logica umana questa operazione è una assurdità. In quella del Maestro non solo funziona ma rende bastante e sovrabbondante il nutrimento. Gli Apostoli impararono la lezione di fede, perché di questo si trattava tanto era fuori del normale ciò che era avvenuto. La Chiesa ravviserà in quel miracolo l’anticipazione dell’Eucaristia, mistero della fede la cui comprensione supera il limite della mente umana e dei sensi. I sacerdoti nel loro precipuo ministero sono chiamati a dar da mangiare a chiunque ha fame, a distribuire con generosità il pane della Parola ed il pane dell’Eucaristia. Questi pani sono sempre abbondanti, ce n’è per tutti: i pezzi che avanzano sono raccolti e custoditi per sfamare tant’altra gente. Da questi due pani nasce poi il Pane della carità che è condivisione e fraternità. La fede e l’amore operano la moltiplicazione, il dubbio e l’egoismo azzerano ogni cosa. P. Angelo Sardone