La semina del mattino
85. «Pietro rispose: Tu sei il Cristo di Dio» (Lc 9,20). Non era evidentemente una curiosità quella di Gesù nell’interrogare gli apostoli circa la risonanza che aveva tra la gente la sua identità e le sue opere. Un giorno, mentre si trovavano in un luogo solitario a pregare e i discepoli erano con Lui, pose il quesito. Fu determinante ed illuminante ai fini di una fede più matura, a partire da coloro che avevano abbandonato tutto per andare dietro a Lui, lo accompagnavano ma forse non lo seguivano ancora. Il popolo che andava dietro a Gesù, per quello che ascoltava e comprendeva dalla potenza ed autorità della sua parola e dalle azioni che compiva, soprattutto quelle straordinarie dei miracoli, lo considerava Giovanni il Battista redivivo, Elia o uno dei profeti. Era naturale fare questo accostamento, data la notorietà del profeta di fuoco e del predicatore del Giordano, fatto decapitare da Erode. Gesù vuole sapere di più, desidera conoscere cosa pensano loro, gli Apostoli. Risponde per tutti Pietro: «Tu sei il Cristo di Dio», il figlio di Davide atteso, il re Messia che deve inaugurare il Regno di Israele. Alla risposta di Pietro, Gesù reagisce ordinando severamente a lui ed ai discepoli di non riferirlo ad alcuno, perché il suo essere Figlio dell’Uomo, Messia, non è sinonimo di potere e di dominio, ma di vita da offrire. Il tutto, con l’inaudita sofferenza della passione, il rifiuto da parte degli aristocratici pensatori ed amministratori di allora, i sacerdoti e gli scribi, la morte in croce ed infine la risurrezione. P. Angelo Sardone