158. «Oggi abbiamo visto cose prodigiose» (Lc 5,26).

La semina del mattino
158. «Oggi abbiamo visto cose prodigiose» (Lc 5,26). Quando ci si apre alla contemplazione del mistero di Dio si vedono, si toccano con mano cose grandiose. Le pagine scritturistiche della Bibbia sono disseminate di stupore umano dinanzi alla grandezza ed alla sontuosità dell’opera di Dio, ricca di magnificenza e gloria. Lo stupore diventa contemplazione: si aprono gli occhi e tutto si rinnova nella mente, nel cuore e nella vita. A seguito della guarigione di un paralitico al quale Gesù aveva ingiunto di alzarsi dalla sua prostrazione fisica e spirituale, a prendere il lettuccio del suo corpo e della sua particolare situazione di infermità e tornare a casa guarito nell’anima e nel corpo, tutti gli astanti, colti da stupore, davano gloria a Dio e pieni di timore dicevano di aver visto cose prodigiose. Il Signore continua a manifestare i prodigi della sua grazia nella vita e nelle opere dei Santi che incarnano la sua compassione soprattutto verso i sofferenti ed esercitano il magistero della sapienza di Cristo verso i fratelli. Oggi ricordiamo S. Ambrogio (340-397), prodigiosamente eletto vescovo di Milano, straordinaria figura che assomma la molteplice identità di pastore, liturgo e mistagogo. La vasta cultura teologica gli permise di elaborare importanti documenti che costituiscono ancora oggi una preziosa eredità della liturgia e della Chiesa che da lui prendono il nome di “ambrosiana”. Verginità e martirio, ricchezza umana e coerenza evangelica sono parti integranti del suo magistero e del suo apostolato. In Lui, anche a distanza di secoli, si vedono cose davvero prodigiose, riflesso delle opere stesse di Cristo. P. Angelo Sardone