225. «Allora si aprirono i loro occhi e conobbero di essere nudi»

La semina del mattino
225. «Allora si aprirono i loro occhi e conobbero di essere nudi» (Gen 3,7).

Il peccato originale ha sconvolto l’ordine impresso da Dio nella creazione. Il racconto dall’autore sacro fatto col linguaggio umano mediato dalla esemplificazione, rivela la situazione nuova creatasi nei progenitori nei confronti di Dio e nei riguardi di loro stessi. Lo stato di grazia vissuto nel paradiso terrestre abbracciava interamente la loro vita, l’anima ed il corpo: erano votati alla pace, alla serenità, alla salute ed alla gioia della condivisione con Dio con uno stato permanente di grazia. Erano usciti nudi dal grembo di amore del Padre e collocati nella vita senza malizia, nella gioia e nell’accoglienza della loro perfetta dignità ed identità di maschio e femmina. Erano rivestiti della grazia che li rendeva liberi nell’espressione verbale e comportamentale e nella reciprocità. Erano nudi, ma non ne provavano vergogna: erano cioè limpidi e trasparenti nell’ingenuità del loro essere, nella relazionalitá perché vivevano di grazia e di piena comunione col Creatore. L’intrusione del tentatore, mosso dall’invidia, sconvolge l’ordine e la pace originaria e la visione di se stessi. Il rifiuto dell’obbedienza a Dio apre loro gli occhi alla nuova realtà fatta di visibilità concreta ed oggettiva a partire proprio dal loro corpo che viene scoperto e conosciuto nella sua nudità. È il limite che condizionerà da allora in poi l’intera umanità che porterà attraverso la generazione della vita, le conseguenze di questo strappo delle origini e renderà vulnerabile la mente, il cuore, il corpo. P. Angelo Sardone