275. Sabato santo, giorno del silenzio

_La semina del mattino_

*275. Sabato santo, giorno del silenzio.*

Dinanzi al mistero della morte di Cristo il buio che si è diffuso sulla terra si tramuta in silenzio avvolgente. La morte dell’uomo-Dio *è un mistero di imponderabile grandezza:* manifesta l’amore che oltrepassa ogni conoscenza ed ogni logica e si pone come riferimento assoluto per la storia personale e comunitaria. La sosta davanti al sepolcro pieno del corpo esanime di Cristo è piena di speranza suscitata nel cuore dalle parole del Maestro: _*il terzo giorno riedificherò il mio tempio, il mio corpo con la risurrezione.*_ Maria di Nazaret, le donne piangenti, gli apostoli frastornati dall’evento della morte in croce di Gesù, sono rinchiusi nel Cenacolo in un’attesa gioiosa. _Il silenzio che avvolge l’universo intero è squarciato dalle invocazioni di fede della preghiera dei salmi,_ evocati fino all’ultimo momento da Gesù stesso sulla croce. Si prepara l’itinerario battesimale della notte santa del sabato, preludio della risurrezione. Il ricordo narrato e contemplato della storia della salvezza attraverso le pagine meravigliose ed evocative dell’Antico testamento, diventa realtà con l’evento della Risurrezione. Battezzati nella morte di Cristo, sepolti con lui, con Lui risorgiamo. *Non si risorge se non dopo la morte.* Il *fuoco nuovo* acceso da un amore nuovo e diverso, il *cereo pasquale* che feconda le acque battesimali, la *rinnovazione degli impegni primordiali della fede,* sono esemplificazioni liturgiche efficaci che narrano e coinvolgono in una vita nuova, per Cristo in Dio. Questa è la grandezza della Pasqua: la morte e risurrezione di Cristo che deve essere la nostra morte e la nostra risurrezione in Cristo. _P. Angelo Sardone_