La semina del mattino
405. «Ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore» (Os 2,20).
La liturgia odierna fa memoria di S. Chiara di Assisi (1193-1253) umile pianticella di S. Francesco, “pietra primaria e nobile fondamento del suo ordine” (Leggenda di S. Chiara). È una delle più grandi figure femminili della storia e dell’agiografia di tutti i tempi, donna eroica, di precoce maturità, con un singolare bagaglio di saggezza nel valutare i beni della vita. A 18 anni incontra Francesco ed è attratta da lui, innamorato ed imitatore di Gesù Cristo. La Domenica delle Palme abbandona il mondo e onde conservare la verginità e realizzare le nozze con Cristo, suo sposo, va da Francesco alla Porziuncola. Si taglia i capelli, lascia gli splenditi ornamenti e fa la scelta di una vita da serva. Il Signore le riserverà il grande compito di dare inizio al movimento di donne consacrate a Dio come “sorelle povere”. Stenderà la regola ed amministrerà come madre la comunità, dando esempio di profonda umanità e geniale esemplarità con la pratica di estenuanti mortificazioni, veglie notturne, digiuni ed astinenze. Il suo grande amore e la sua fede nella potenza dell’Eucaristia, con l’ostensorio in mano mise in fuga i Saraceni che volevano assaltare il complesso di S. Damiano. S. Francesco esaltava in lei la vera cristiana che mette in pratica il Vangelo con l’austerità della povertà e la gioia di seguire il maestro-sposo. Da lei è nata una grande famiglia di sorelle che tutt’oggi onora il Signore e testimonia la scelta preferenziale per Cristo povero, casto ed obbediente. Auguri a tutte coloro che, consacrate o laiche, portano il suo nome. P. Angelo Sardone