La semina del mattino
1004. «Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro» (Ez 37,26).
La ripresa della vita umana, simboleggiata nella valle delle ossa aride dal ripristino del corpo con la composizione armonica di nervi, muscoli, carne ed ossa in una visione terrificante a contorni scenografici stupefacenti, si delinea ulteriormente con la Parola rassicurante di Dio. Attraverso il profeta Ezechiele, il Dio dei Padri rassicura il suo popolo che tutto rinascerà e risorgerà. Tutto ciò che è arido riprenderà vita. Il richiamo ai Patriarchi ed al grande re Davide come re per sempre ripristina in forma nuova, dialogica ed efficace, l’alleanza stipulata con Abramo. Analogamente a quanto aveva profetato Geremia, essa sarà una alleanza di pace, e soprattutto sarà eterna. Troverà in Gesù Cristo l’anello definitivo che col la sua morte e risurrezione, stabilirà i termini nuovi di una appartenenza del popolo a Dio e di una presenza perenne di Dio in mezzo al suo popolo per beneficarlo, guidarlo, sostenerlo e salvarlo. Le conseguenze saranno a tutto vantaggio di Israele: stabilità, progresso, proliferazione, sicurezza e pace. Ancora una volta sono evidenziati i connotati originari con i quali già con Abramo Dio aveva stipulato la sua alleanza. Oggi e sempre gli uomini e le donne che con la fede aderiscono al Dio unico e vero, sono destinati alla pace, alla conduzione di una vita nuova dominata dalla presenza di Dio. Sembrano concetti di altri tempi e forse molto alti per la comprensione logica ed umana. Sono invece realtà che aiutano ad avvicinare in maniera efficace al mistero della Settimana Santa e alla ricchezza dei suoi segni. P. Angelo Sardone