1033. «60ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni»

La semina del mattino

1033. «60ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni».

È la giornata rogazionista per eccellenza che si fonda sul divino comando di Gesù: «La messe è molta ma gli operai sono pochi: pregate dunque il Signore della messe perché mandi gli operai nella sua messe!» (Lc 10,2). Gli operai sono prima di tutto i sacerdoti, le anime consacrate. S. Paolo VI ponendosi sulla scia già avviata dai suoi predecessori, la istituì il 23 gennaio 1964 perché si celebrasse ogni anno la IVª Domenica di Pasqua detta del «Buon Pastore». Questa iniziativa, primizia del suo pontificato e segno della sua sensibilità vocazionale, fu certamente ispirata alle parole profetiche che S. Annibale Maria Di Francia scrisse il 1926, un anno prima della sua morte: «È la Chiesa che ufficialmente deve pregare a questo scopo, dacché la missione della preghiera per ottenere i buoni operai è tale da dover interessare vivamente non solo ogni fedele, ogni cristiano, cui sta a cuore il bene delle anime, ma in modo particolare i vescovi, i pastori del mistico gregge, coloro cui sono affidate le anime e che sono gli apostoli viventi di Gesù Cristo!». Dal suo zelo sono nate le Congregazioni dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo ed il Movimento laicale che ad esso si ispira. La risposta a Dio che chiama si specifica quest’anno con un «meraviglioso poliedro» (EG 236) che incorpora le diverse vocazioni che arricchiscono la Chiesa, dal matrimonio alla vita consacrata, dal sacerdozio all’impegno missionario, dal diaconato permanente alla consacrazione nel mondo. È necessario che questo spirito di preghiera e di azione vocazionale penetri ancora di più nel tessuto della Chiesa e delle comunità parrocchiali, soprattutto in un tempo post-pandemico che fa sentire i gravissimi suoi effetti, a cominciare dall’indifferenza e dall’assenza di desiderio e disponibilità alla chiamata di speciale consacrazione. P. Angelo Sardone