La semina del mattino
1047. «Chi onora sua madre è come chi accumula tesori» (Sir 3,4).
La festa della mamma non è semplicemente una ricorrenza annuale di ordine sociologico e talora anche commerciale, ma un’occasione preziosa per comprendere più in profondità l’identità e la sacralità, comune anche a chi non crede, della creatura umana che Dio ha voluto e scelto per generare la vita. L’ideologia moderna per tanti versi e per fortuna non universalmente, vuole imporre una identità completamente diversa che si discosta dagli originali parametri della natura che rimangono sacri ed inviolabili. Dio stesso, facendosi uomo nel suo Figlio, ha voluto una madre terrena, Maria, nel cui grembo fecondato dallo Spirito Santo, si è formato e dalla quale è venuto alla luce Gesù di Nazaret. La Sacra Scrittura è ricca di riferimenti significativi sul ruolo e la grandezza della madre il cui «insegnamento non va disprezzato» (Pro 1,8), tenendo conto che la «carne mortale è stata modellata nel suo grembo» (Sap 7,1), non «dimenticando le sue doglie» per generare alla vita (Sir 7,27) e la sua singolare identità di «leonessa fra leoni, accovacciata in mezzo a loro mentre nutre i suoi cuccioli» (Ez 19,2). Oggi dal cuore si eleva la gratitudine più profonda e viva al Signore per un dono così grande, che si esprime con le parole, dalle prime del balbettio, alle ultime dell’agonia, del dolcissimo nome di «mamma». Auguri a tutte le mamme, sulla terra come in cielo, alle giovani ed alle anziane, a coloro che hanno generato nella carne ed a quelle che generano nello Spirito; alle mamme di desiderio, a quelle con figli e figlie di adozione; alle silenziose e pudiche eroine di amore, di sacrificio e di perseverante servizio nella famiglia, nella società e nella Chiesa. Maria, novella Eva, madre di Gesù e madre di tutti i redenti, protegga le mamme in terra ed accomuni a Dio nella gioia eterna quelle del cielo. Onorando la mamma ed imitando il suo esempio di fede, di amore e di servizio, davvero si accumulano grandi tesori! P. Angelo Sardone