La semina del mattino
1224. «Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi» (Rm 12, 6).
Un altro grande ed importante tema teologico affrontato da S. Paolo è quello del Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa, una vera e propria unità organica, differenziata però nelle membra e nelle relative funzioni. «Lo Spirito è come l’anima del Corpo Mistico, principio della sua vita, dell’unità nella diversità e della ricchezza dei suoi doni e carismi» (CCC 809). Fondato sulla pietra angolare che è Cristo, il capo, esso esprime l’unione di fedeli guidata dal suo vicario, il papa, e cammina nella storia alimentandosi coi sacramenti e la sana dottrina che promana dal Vangelo. Le funzioni dei vari membri sono diverse ed incombono su ciascuno secondo la grazia particolare riversata dallo Spirito. In particolare, la profezia che ha rapporto con la fede; i ministeri per servire; l’insegnamento, l’esortazione. Nell’esercizio dei diversi carismi viene richiesta una autentica semplicità, la sollecitudine, la gioia. Da un cinquantennio la Chiesa italiana ha sviluppato una interessante e prolungata catechesi sulla ministerialità nella sua vita, con l’elaborazione di diversi documenti, un vero e proprio progetto che aiuta a scoprire le radici della vocazione personale di ogni cristiano. L’auspicio è quello di realizzare una «Chiesa dotata e preparata, compaginata e mobilitata con la molteplicità delle sue membra al servizio della propria missione nel mondo» (EM 18). L’esempio della prima Chiesa di Gerusalemme è una piattaforma valida che aiuta anche oggi a fare integrare le singole membra col corpo intero perché possano esprimersi nelle diverse aree già definite dall’esperienza ecclesiale ed in quelle che lo Spirito Santo vorrà ancora suggerire. P. Angelo Sardone