La semina del mattino
1228. «Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre» (Sal 145,2).
La quinta parte del Libro dei Salmi contiene il Salmo 145, l’ultimo attribuito a Davide, una lode poetica della regalità, bontà e provvidenza di Dio, composta nelle iniziali di singoli versetti, con la struttura letteraria secondo l’alfabeto ebraico. La preghiera del popolo d’Israele è la mia preghiera nella celebrazione della memoria di S. Martino di Tours (316-397) e, soprattutto oggi, nel ricordo della mia nascita. Mi è particolarmente caro questo santo nato in Ungheria da un ufficiale dell’esercito romano, arruolato nella cavalleria imperiale in servizio in Gallia. Battezzato come cristiano ed ordinato sacerdote, diede inizio ad una comunità monastica, e divenne vescovo di Tours con la singolare missione dell’evangelizzazione delle campagne. La testimonianza evangelica della sua intensa azione religiosa (interventi concilianti presso villaggi e monasteri diversi) e sociale (l’episodio classico del mantello donato al povero) lo addita come un santo della carità, infaticabile e zelante nell’operare il bene altrui, sino alla fine della sua vita. A lui da sempre ho ispirato la mia esistenza umana e religiosa, prendendolo a modello della mia povera persona nell’esercizio del mio ministero sacerdotale e rogazionista. Oggi, come ieri, come sempre, nella viva gratitudine per il dono della vita, ripeto la mia disponibilità al Signore per le necessità del suo popolo, di non ricusare affatto la fatica, disponendomi sempre a compiere la sua volontà. Sono grato a Dio ed ai miei genitori che mi hanno concesso il dono dell’esistenza umana, ed anche a te ed a tanti altri, che la rendono sempre più piena, realizzata e gioiosa nel compimento della mia vocazione rogazionista e del mio essere sacerdote e padre nella fede, avendo generato molti in Cristo Gesù, mediante il vangelo. P. Angelo Sardone