La semina del mattino
1140. Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.
Questa ricorrenza mariana, molto cara e sentita nella pietà popolare, è sancita dalla proclamazione di un dogma, cioè una verità di fede rivelata, ad opera di papa Pio XII il 1º novembre 1950, mediante la costituzione apostolica “Munificentissimus Deus”: «L’Immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». L’evento nel corso del tempo ha incontrato tante discussioni a cominciare dal nome: per gli orientali è la «dormizione» che non implica necessariamente la morte ma neppure la esclude; in ambito occidentale il «transito» con la relativa assunzione. Il dato teologico esalta Maria come «il frutto più eccelso della redenzione», icona escatologica di ciò che la Chiesa tutta «desidera e spera di essere», manifestazione della fedeltà del Signore alla sua promessa, ricompensa per la sua fedele adesione al progetto divino. Soprattutto nel Medioevo, con il francescano beato Duns Scoto, l’argomento venne presentato con una sottigliezza singolare: in perfetta analogia con Cristo che è morto ed è risorto, Maria è morta ed è stata assunta in cielo. Per entrambi la morte appartiene semplicemente alla legge di natura del corpo che è intrinsecamente mortale, perché esenti dal peccato. Agli uomini invece si congiunge la “legge morale” che ritiene la morte conseguenza del peccato. La solennità odierna si inserisce nel cosiddetto «ferragosto», ossia le «feriae Augusti», cioè il riposo di Augusto, una festa voluta dall’imperatore nel 18 a.C. per celebrare i raccolti e la conclusione dei principali lavori agricoli. Nel gergo comune esso richiama il periodo di riposo a seguito delle fatiche invernali e primaverili. Auguri a tutte le persone che portano il nome di Assunta e derivati e buona solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria. P. Angelo Sardone