1406. «Ad ascoltare c’era Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo»

La semina del mattino
1406. «Ad ascoltare c’era Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo» (At 16,14).

Col secondo viaggio missionario di Paolo comincia l’evangelizzazione dell’Europa, a partire dalla Grecia. Da provetto storico l’evangelista Luca riporta la documentazione precisa degli spostamenti di Paolo che ormai ha preso in mano in maniera preponderante la guida e la responsabilità della missione. Giunge a Filippi, una importante città della Macedonia, sulla via Egnazia, una strada romana che da Durazzo portava verso Bisanzio. Come sempre comincia la sua predicazione il giorno di sabato, destinato alle riunioni dei Giudei, presso un fiume dove pensava si tenesse la preghiera. Tra gli ascoltatori si distingue una donna di nome Lidia, proveniente da Tiatira in Asia minore, venditrice di porpora, benestante, dal momento che il commercio di quel prodotto produceva lauti guadagni. Era timorata da Dio nonostante non fosse giudea. Il Signore agì in lei predisponendola non solo all’ascolto delle parole dell’Apostolo, ma anche alla ricezione del Battesimo insieme con la sua famiglia. L’accoglienza della Parola e del suo emissario, indusse la pia donna ad invitare e quasi a costringere Paolo ed i suoi compagni a sostare nella sua casa. La ricezione gratuita del Vangelo apre alla spontanea accoglienza di chi lo proclama. Nella mia esperienza di 44 anni di sacerdozio e di servizio di animazione vocazionale e pastorale, ho vissuto e vivo continuamente questa situazione che mi lascia sempre oltremodo stupito dinanzi a quanto il Signore compie agendo direttamente nel cuore di tanti fedeli e predisponendoli con generosità all’ascolto ed alla condivisione umana, spirituale e carismatica. P. Angelo Sardone