1411. «Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio»

La semina del mattino

1411. «Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio» (At 18,26).

La lettura liturgica degli Atti degli Apostoli necessariamente presenta i maggiori avvenimenti dell’apostolato di Paolo, intercalando qua e là presenza significative e di forte impatto formativo. Lasciata Corinto, Paolo insieme con Priscilla ed Aquila si traferì ad Efeso e qui li lasciò. Erano in grado di continuare essi stessi a proclamare le verità evangeliche con la competenza che avevano acquisito anche attraverso la condivisione con Paolo. Ad Efeso giunse Apollo, un giudeo nativo di Alessandria, famosa per la cultura dell’esegesi biblica. Era molto eloquente, ferrato nelle Scritture e buon trascinatore di popolo. Insegnava con esattezza le cose che si riferivano a Gesù Cristo perché era stato istruito «nella via del Signore» ma conosceva solo il battesimo di Giovanni. Aquila e Priscilla lo ascoltarono nella Sinagoga e resisi conto di ciò lo presero con loro e gli esposero con maggiore esattezza la via di Dio. Questo gesto e questa iniziativa è di grande impatto nel servizio pastorale che la coppia cristiana compie. Non è solo l’apostolo, depositario di una grazia particolare a formare e dirigere gli altri, ma sono anche i laici, timorati di Dio, formati alla rigida scuola del sapere e della conoscenza teologica, obbedienti ed umili, chiamati a svolgere un adeguato ed efficace servizio di evangelizzazione. Meglio ancora quando si tratta di una coppia. Il problema fondamentale resta comunque una solida preparazione che permette di annunziare con la vita le cose che si insegnano con le parole anche ben dette! P. Angelo Sardone