1436. «Crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo»

La semina del mattino
1436. «Crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo» (2Pt 3,18).

Con una esortazione paterna, piena di affetto e grande sollecitudine, riguardante la parusia ed il comportamento cristiano in generale si conclude la seconda Lettera di Pietro. Con un tono affabile, ricollegandosi alla prima Lettera, l’autore esorta a dare compimento ai principi ed alle indicazioni già fornite. Nell’impegno della vita cristiana, infatti, si deve crescere nella grazia, derivante particolarmente dai Sacramenti, e nella conoscenza del Signore. Furono questi i capisaldi della vita e dell’opera di uno dei più grandi santi di tutti i tempi, conosciuto in ogni parte del mondo, interprete del Vangelo alla lettera, S. Antonio di Padova alla cui festa ci si prepara con la novena che comincia proprio oggi. Prendendo spunto da quanto avvenne nel Cenacolo di Gerusalemme, l’attesa di nove giorni dell’arrivo dello Spirito Santo Paraclito dall’Ascensione alla Pentecoste, è sorta nella Tradizione cristiana l’esperienza del «pio esercizio della novena» in attesa di qualche solennità o festa che riguarda Gesù, la Vergine Maria ed i Santi con nove giorni di preghiera e preparazione. Nel corso di essi con apposite preghiere, canti e riflessioni, viene fatto conoscere l’evento e, nel caso di Santi, la vita e l’opera. Nei nostri Istituti maschili e femminili che si dicono «antoniani» per l’afflato immesso direttamente da S. Annibale M. Di Francia sin dal 1887, quando per via provvidenziale il glorioso S. Antonio di Padova irruppe nella storia rogazionista, si dà ad essa grande importanza per le implicazioni devozionali con un’attenzione particolare per i devoti e benefattori antoniani. P. Angelo Sardone.