1439. «Nel Cuore del Figlio trafitto dai nostri peccati sono aperti i tesori infiniti dell’amore del Padre»

La semina del mattino
1439. «Nel Cuore del Figlio trafitto dai nostri peccati sono aperti i tesori infiniti dell’amore del Padre».

Oggi, venerdì dopo il Corpus Domini, per espresso volere di Cristo, la Chiesa celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, una delle devozioni più diffuse e più amate della pietà ecclesiale. Il «Cuore di Cristo designa lo stesso Cristo ed il suo mistero, la totalità del suo essere, la sua persona nel suo nucleo più intimo ed essenziale: Figlio di Dio» (Direttorio Pietà popolare).
A fondamento di questa devozione c’è la Sacra Scrittura. Gesù è stato «mite e umile di cuore» (Mt 11, 29) e dal suo costato è scaturito sangue ed acqua che sono simbolo del «mirabile sacramento di tutta la Chiesa». La corrente mistica del tardo Medioevo ne ha segnato gli inizi, seguiti nei tempi moderni da S. Francesco di Sales secondo il quale la storia del mondo appare come storia d’amore da scoprire nel Cuore di Gesù. L’esponente più conosciuta è la visitandina S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690), detta “messaggera del Sacro Cuore” per il fatto che sin dal 1673 fu destinataria di una serie di apparizioni del Cuore di Gesù in un trono di fiamme, circondato da una corona di spine e sormontato da una croce. La particolare devozione consiste nella Comunione del 1° venerdì del mese e l’Ora Santa di riparazione. Infatti nella cosiddetta «Grande Promessa», ai fedeli che si accostano per 9 mesi di seguito alla S. Comunione il 1° venerdì, Gesù promette che concederà la grazia della penitenza finale che consiste nel non morire in disgrazia di Dio, né senza ricevere i Sacramenti. In questa stessa circostanza si celebra la Giornata Mondiale per la Santificazione dei Sacerdoti, istituita da S. Giovanni Paolo II il 1995, perché essi si conformino in maniera sempre più piena al cuore del Buon Pastore, coltivando l’anelito alla santità. Infatti un prete che non tende alla santità è un controsenso per sé e per il popolo di Dio. Se puoi, riserva una preghiera anche per me. P. Angelo Sardone