La semina del mattino
1484. «Da poco avevo oltrepassate le guardie, quando trovai l’amore dell’anima mia» (Ct 3,4).
Il tratto liturgico odierno dal Cantico dei Cantici, un magnifico libretto, pascolo dei mistici e dei santi, rispecchia in maniera perfetta l’identità di S. Maria Maddalena, di cui oggi si celebra la festa, ed il suo itinerario di fede. Ella proveniva da Magdala e fu liberata da Gesù da sette demoni; alla maniera degli apostoli divenne discepola di Cristo seguendolo nella predicazione fin sotto la croce e poi al sepolcro. Qui inizialmente non lo riconosce: quando si sente chiamata per nome, le si svela alla mente ed al cuore il Cristo Risorto, maestro e signore. Voltatasi verso di Lui: «conversa Eum vidit Iesum», dice il testo latino alludendo all’ultimo decisivo passo della sua autentica conversione. Fedele al mandato ricevuto da Gesù va’ dagli apostoli a confermare di avere visto il Signore, a portare l’annuncio della risurrezione e della sua partenza per il Padre comune. Un’antica tradizione greca, riferisce la sua dimora ad Efeso, dove viveva Giovanni evangelista e Maria, la madre di Cristo, e dove sarebbe morta. S. Tommaso d’Aquino, la definì «Apostola degli apostoli», e papa Francesco ha voluto che il grado liturgico fosse di festa, «per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata» (mons. Arthur Roche). Un amore grande, travolgente ha invaso la vita di questa donna passata alla storia come «penitente» ed annunciatrice del Vangelo a seguito del cambiamento radicale della sua vita. Auguri a tutte coloro che portano il suo nome, perché sia auspicio sicuro di un cambiamento reale di vita, alla sequela di Cristo. P. Angelo Sardone