La semina del mattino
1485. «Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 3,20).

La Liturgia applica questo tratto famoso della Lettera di Paolo ai Galati, a S. Brigida di Svezia (1303-1373), compatrona d’Europa, della quale oggi si celebra la festa. Nella sua vita si assommano gli stati vocazionali di coniugata e di religiosa consacrata. Andata in sposa giovanissima secondo le consuetudini del tempo, ebbe otto figli, quattro maschi e quattro femmine e insieme con suo marito divennero Terziari Francescani. Nel panorama agiografico è famosa per via delle «Rivelazioni», che dettò ai suoi direttori spirituali, frutto di intuizioni ricevute, e che compongono otto volumi. Le giunsero a seguito della meditazione sui misteri della Passione del Signore e dei dolori e glorie della Vergine Maria e con visioni di Cristo che la spinse ad operare per il bene del proprio Paese, dell’Europa e della Chiesa. Una di queste comportava la fondazione di un nuovo ordine, quello del SS.mo Salvatore meglio conosciuto come le «Brigidine» per vivere nella imitazione degli apostoli e dei discepoli di Gesù. Recatasi a Roma vi rimase sino alla morte. Le rivelazioni che hanno avuto ed hanno ancora un certo influsso nella vita cristiana, presentano le verità della fede alla portata della comprensione del popolo, per toccare il cuore e spingere alla conversione. Ad esse, naturalmente, si dà il valore di rivelazioni private. Sono anche note le «Orazioni di santa Brigida» in due serie, la prima di 21 promesse e 15 preghiere, da recitarsi ogni giorno per un anno, la seconda di 5 promesse e 7 preghiere, da recitare ogni giorno per 12 anni. Tante persone le praticano. Male non fanno. È importante però che si facciano senza la preoccupazione ossessiva o peggio lo scrupolo qualora si venga meno un giorno all’impegno preso. P. Angelo Sardone