La semina del mattino
299. «Un gran numero credette e si convertì al Signore» (At 9, 21).
La città e la Chiesa di Antiochia, nella Siria, terza città per grandezza dell’Impero romano, ebbe una parte di primo piano nell’iniziale evangelizzazione, a partire dalla numerosa comunità dei Giudei. I predicatori erano diversi e provenivano da molteplici parti, compresi Cipro, la grande isola del Mediterraneo e Cirene, regione ad occidente dell’Egitto. La predicazione era rivolta anche a tante persone che parlavano la lingua greca e che evidentemente non vivevano alla maniera dei Giudei. Il risultato dell’annunzio è la conversione di un gran numero di persone, non minore di quelli che avevano aderito alla fede cristiana a Gerusalemme. La bella notizia, rimbalzava nella Chiesa Madre di Gerusalemme, sede degli Apostoli, dalla quale tutto era partito. Qui decisero di inviare ad Antiochia Barnaba, anch’egli nativo di Cipro, un uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo e di fede, un laico, fiduciario degli Apostoli. Una volta giunto egli vide con i suoi occhi, approvò pienamente quanto veniva fatto, notò l’abbondanza e l’efficacia della grazia ed esortò tutti a restare fedeli e risoluti nella fede ricevuta dalla predicazione, conforme alla missione data da Cristo ai suoi Apostoli. Andò quindi a cercare Saulo, lo condusse ad Antiochia ed insieme per un anno lavorarono in quella Chiesa istruendone moltissimi. Per essere e sentirci chiamare “cristiani”, occorre ascoltare ed aderire all’annunzio della fede. Come Barnaba, bisogna diventare virtuosi e lasciarsi riempire dallo Spirito Santo. P. Angelo Sardone