324. «E’ a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena»

_La semina del mattino_

*324. «E’ a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena» (At 28,20).*

Il _*“Libro della Chiesa”,*_ gli Atti degli Apostoli, si chiude con il racconto sommario del viaggio definitivo di Paolo a Roma, la sua permanenza di due anni e squarci del suo insegnamento apologetico e didattico. Puntualmente S. Luca annota ogni particolare con dovizia sintetica di località, modi di accoglienza e trattamenti. *L’isola di Malta e le città di Siracusa, Reggio Calabria e Pozzuoli* sono le ultime destinazioni toccate dalla nave prima che Paolo giunga a Roma. Qui gli viene concesso di abitare in una casa presa a pigione e *continua il suo ministero evangelizzatore cominciando dai Giudei.* Essi lo ascoltano, ma i pareri e l’accoglienza del suo insegnamento sono diversi: c’è chi aderisce, c’è chi rifiuta e definisce “setta” questo nuovo modo di pensare e vivere la fede in Dio. Fedele alla missione e forte della sua competenza biblica, Paolo cita Isaia a rimprovero dei suoi connazionali, ostili, come al tempo dei profeti, ad accogliere la nuova via che ormai ha invaso il mondo e che determinerà d’ora in poi il tratto definitivo della storia e della vita degli uomini. Il viaggio storico e teologico sulle orme di Paolo, accompagnati dal racconto attento di Luca si conclude qui. *Il resto è documentato anche dalla storia profana.* Lo Spirito Santo annunziato da Cristo e da Lui donato il giorno di Pentecoste guida la Chiesa con il dono della *Parola, i Sacramenti, il Magistero del Papa e la Sacra Tradizione.* Ai cristiani è affidato lo sviluppo e la pratica di una fede genuina, matura e senza compromessi. _P. Angelo Sardone_