335. «La preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due»

_La semina del mattino_

*335. «La preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due» (Tb 3,16).*

Il Libro di Tobia, collocato nella sezione biblica dei libri didattico-sapienziali è composto in forma narrativa ed è poco probabile che contenga elementi storici, tranne forse i nomi di alcuni personaggi. Intende affermare che *l’uomo giusto deve sopportare con pazienza le sciagure della vita, certo che Dio lo libererà.* Evidenzia la devozione del popolo d’Israele nel periodo dopo l’esilio in Babilonia, che consiste nell’osservanza della legge e loda alcune opere buone: l’elemosina, la purezza, l’onore da dare a Dio, la gratitudine, la preghiera. Prende il nome dai protagonisti *Tobi,* il padre, che significa _“Jahwè è buono”,_ e *Tobia* il figlio. Descrive la cecità di Tobi contratta a seguito di un’opera di carità e l’accettazione serena della prova. Dal cuore di Tobi, affranto dal dolore, prorompe una preghiera di fiducioso abbandono in Dio. Contemporaneamente nel territorio della Media, *Sara,* figlia di Raguele, vessata dal demonio Asmodeo, perché data in moglie a sette uomini uccisi dal demonio prima che potessero unirsi con lei, viene insultata da una serva del padre. _*Invece di maledire ella benedice.*_ In quello stesso momento la preghiera di ambedue viene accolta da Dio che manda l’arcangelo *Raffaele* a guarire tutti e due: toglie le macchie bianche dagli occhi di Tobi, e dà Sara in sposa a Tobìa onde scacciare da lei il demonio cattivo. In qualsiasi forma di sventura *Dio interviene sempre* ed attraverso elementi provvidenziali legati a persone ed ambienti, lenisce il dolore e guarisce dai mali fisici e spirituali. _P. Angelo Sardone_