La semina del mattino
35. «Questi è il Figlio mio, l’amato: Ascoltatelo!» (Mt 17,5).
La Trasfigurazione è l’evento anticipatore della gloria di Cristo sulla croce e nella risurrezione. Non bastavano le parole per esprimere la grandezza di quanto sarebbe accaduto: era necessario far sperimentare la grandiosità dell’evento, con un segno strabiliante. I tre discepoli spettatori di tanta maestosità, sono gli stessi testimoni della sua Passione. Il tutto avviene in disparte, sul monte Tabor, lontano dal chiasso della valle, a maggiore contatto col cielo. Dinanzi agli occhi stupefatti di uomini ancora duri a credere ed a comprendere l’identità del Figlio di Dio, Gesù è trasfigurato dalla gloria del Padre. Si trasforma nell’aspetto: il volto brilla come il sole; le vesti diventano candide come la neve. A porre il sigillo di verità, appaiono Mosè ed Elia che rappresentano la Legge ed i Profeti, gli sono accanto e conversano con Lui. Gli apostoli cadono con la faccia a terra spaventati, ma poi immersi nell’estasi e nella contemplazione desiderano che ciò non finisca mai. Risuona la voce del Padre che attesta che Gesù è il Figlio suo, e chiede di ascoltarLo. Quando si rialzano non vedono più nulla; devono tenere il segreto su quanto hanno visto e sperimentato. E’ così preannunziata la definitiva adozione a figli, trasformati dalla gloria del Padre e pronti all’ascolto dell’amato suo Figlio. Cittadini della terra, resi nuovi dalla Grazia, portiamo sul viso e nella vita lo splendore del volto di Cristo e le vesti candide della Chiesa, camminando verso la patria del cielo. P. Angelo Sardone