359. «C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore?»

_La semina del mattino_

*359. «C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore?» (Gen 18,14).*

Alle querce di Mamre il Signore ha un importante appuntamento con Abramo. Gli si manifesta sotto le sembianze di *tre uomini che sono da lui accolti con grande premura e generosità.* Le regole del costume sociale impongono al patriarca una accoglienza speciale fatta di attenzioni e cortesie mentre Sara, per ordine suo prepara loro da mangiare. Il testo riportato dall’autore sacro si esprime coi termini al singolare: sono tre gli uomini, ma il dialogo si svolge con una sola persona. In questo tratto biblico spesso gli esegeti hanno intravisto la *Trinità, o anche Dio e due Angeli (Gen 19,1).* Per dare la ricompensa ad Abramo non solo per l’accoglienza ma soprattutto per la fede dimostrata, _*Dio promette che Sara, sua moglie, pur avanti nell’età, l’anno successivo partorirà un figlio.*_ Sara nascosta dietro la tenda ascolta tutto e considerando la sua età non più florida, avvizzita ed incapace di provare piacere con suo marito anche lui vecchio, *ride.* Ripresa dal Signore, ella nega per vergogna o confusione. Ma Dio le conferma che diventerà madre _perché a Lui nulla è impossibile._ Queste stesse espressioni saranno riproposte nell’annunciazione a Maria, quando l’angelo Gabriele ribadirà alla fanciulla di Nazaret che Dio può davvero fare tutto. Il dono della maternità è appartiene a Dio. Ciò è significativo soprattutto oggi, quando sembra che *non solo a Dio ma anche all’uomo tutto è possibile.* Dio sovverte la natura per il bene ed in vista del bene. *Non sempre è così per l’uomo:* talora egli si rende responsabile di azioni nefaste quando approva e sostiene come leciti e normali, comportamenti e scelte immorali, anche contro la natura. _P. Angelo Sardone_