379. «Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare»

_La semina del mattino_

*379. «Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare» (1Re 18,44).*

La Madonna del Carmelo è una delle devozioni mariane più popolari. Richiama un ricorso sentito, universale e fiducioso alla Madre di Dio e la sua risposta amorevole attraverso protezione e privilegi. Il termine *Carmelo* che dall’ebraico significa *“giardino”*, _*evoca il monte omonimo, cornice al ciclo biblico del profeta Elia*_ che salvaguardava la purezza della fede di Israele. Fa riferimento inoltre ad un *gruppo di eremiti* che nel secolo XIII nel nome di Maria su quel monte intrapresero una vita di perfezione evangelica dando origine all’*Ordine religioso dei Carmelitani*. La Tradizione racconta che nel 1251 la Vergine apparve al loro Superiore Generale, _san Simone Stock_, tenendo in mano lo scapolare dell’Ordine e gli disse: «_Questo è il privilegio che io concedo a te e a tutti i Carmelitani: chiunque morirà con questo scapolare non patirà il fuoco eterno_». Col cosiddetto *«privilegio sabatino»* la Madonna ha promesso di preservare i suoi devoti, vestiti dello scapolare, dalle fiamme dell’inferno e di liberarli dal purgatorio, il primo sabato dopo la morte. La corrente di spiritualità carmelitana ha prodotto nella Chiesa una *serie di santi e sante* anche martiri: Teresa d’Avila e Giovanni della Croce, riformatori dell’Ordine, Teresina del Bambino Gesù e più recentemente Teresa Benedetta della Croce (Edit Stein). Nella spiritualità rogazionista questa memoria ha importanza a partire da *S. Annibale M. Di Francia e dal suo desiderio di diventare Carmelitano scalzo*. Si affiliò al Terz’Ordine e professò il 30 agosto 1889 a Napoli prendendo il nome di _*fra’ Giovanni Maria della croce*_. Questo particolare spirito trasfuse nelle sue Opere e volle che le suore Figlie del Divino Zelo portassero l’abito color caffè proprio in onore della Madonna del Carmine. _P. Angelo Sardone_