443. «Ti ordino di conservare senza macchia ed irreprensibile il comandamento fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.

_La semina del mattino_

*443. «Ti ordino di conservare senza macchia ed irreprensibile il comandamento fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. (1Tim 6,14-15).*

A conclusione della sua lettera S. Paolo confermando il grande affetto e la sua stima per Timoteo, mentre ribadisce l’esigenza di trasmettere il Vangelo in maniera corretta, gli *dà l’ordine perentorio di conservare la serie dei comandamenti* che ha illustrato nel corso della trattazione ed in particolare il comandamento dell’amore. Il deposito della fede deve essere il contenuto della predicazione e della catechesi da conservare, annunciare e illustrare. Non si tratta di un precetto particolare, ma dell’insieme dei _*precetti che costituiscono l’ideale della vita cristiana*_, il «*deposito, la sana dottrina, la tradizione*». Sono gli elementi posti a base della dottrina e della prassi conseguente. L’uomo di Dio deve praticare la giustizia, la pietà, la fede, la carità, la pazienza, la mitezza che si contrappongono ai vizi dei falsi maestri prima menzionati. _La vita cristiana autentica necessita di queste virtù_: esse devono superare le regole normali di un buon comportamento, divenendo come un tesoro da osservare e conservare. Timoteo è invitato a prendere come esempio Gesù Cristo la cui testimonianza è stata ferma nel corso del processo subito e si manifesterà ancor più nel suo ritorno glorioso. Queste norme di vita pastorale *sono indispensabili non solo per i presbiteri* chiamati a testimoniarle con la vita, ma anche per i *cristiani comuni depositari di un dono di fede* che soprattutto oggi va difeso ed annunziato con fermezza e convinto coraggio. _P. Angelo Sardone_