570. «I leviti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura

570. «I leviti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura» (Ne 8,8).

La lettura della Parola di Dio per Israele, detto il “Popolo del libro”, la Bibbia, come per il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, è di fondamentale importanza. Ad essa deve necessariamente aggiungersi lo studio e la spiegazione. Le grandi religioni traggono ispirazione da un libro che regola la vita, le azioni, le scelte. Per gli Ebrei come per i cristiani, il libro per eccellenza è la Bibbia: in essa è contenuta la storia dell’antico e del nuovo popolo di Dio, i voleri e gli insegnamenti del Signore, la sua didattica sapienziale, le verità ultime. Si tratta di testi ispirati da Dio che passano attraverso la disponibilità e gli incarichi affidati direttamente da Lui a guide, condottieri profeti. Il popolo di Israele ha trovato nella Parola e particolarmente nella “Torah”, la legge, il vincolo di unione con Dio, la norma suprema della vita, la lampada dei suoi passi e la luce del suo cammino. La liberazione dalla cattività babilonese ed il nuovo insediamento nella terra promessa, sono caratterizzati dalla lettura sistematica della Parola, proclamata e spiegata in maniera adeguata da sacerdoti e scribi. È importante leggere e capire ciò che si legge. Papa Francesco, nell’intento di stimolare una “assidua familiarità con le Sacre Scritture” onde ravvivare la responsabilità della loro conoscenza, il 30 settembre 2019 ha istituito la Domenica della Parola fissandola alla IIIª domenica del Tempo Ordinario. Il mio impegno giornaliero di “Semina del mattino” con molta semplicità, si pone proprio in quest’ottica di servizio della Parola e di stimolante condivisione. P. Angelo Sardone