Sintesi liturgica.
XXIIª domenica del Tempo ordinario.
La seduzione di Dio trova la resa del profeta che si lascia sedurre diventando derisione e beffa per ciascuno, urlo e grida di violenza ed oppressione, vergogna e scherno ogni giorno. Un insopprimibile ed incontenibile fuoco interiore non gli permette se non di pensare a Dio e parlare nel suo Nome. La chiarezza espositiva di Gesù della sua prossima passione, morte e risurrezione ubriaca di confusione l’apostolo Pietro appena lodato per la sua grande affermazione di fede. Cristo lo rimprovera aspramente definendolo «satana» e ritenendolo scandalo. La logica che Egli insegna il rinnegamento di sé, perdere la propria vita per guadagnarla, prendere la propria croce e seguirLo. Il vero culto spirituale è offerta a Dio del proprio corpo, non la conformità alla mentalità ed alla prassi mondana, per conoscere e distinguere la volontà di Dio e l’essenza di ciò che è bontà, perfezione e cosa gradita a Lui. P. Angelo Sardone