XXXI domenica T.O. Davanti a Dio il mondo è come polvere sulla bilancia e stilla di rugiada del mattino. Il Signore, amante della vita, ha compassione, è indulgente, chiude gli occhi sui peccati, corregge a poco a poco ed ammonisce perchè ama tutti. Con la sua potenza porta a compimento il proposito di bene e l’opera della nostra fede, diradando la confusione, la paura e l’allarme per il giorno del Signore che verrà. A Gerico Gesù incontra Zacchèo, un ricco capo dei pubblicani, piccolo di statura e desideroso di conoscerlo. E’ un incontro di sguardi: il peccatore dall’alto del sicomoro, il Salvatore dal basso lungo la strada. “Scendi subito, devo fermarmi da te!” è l’imperativo perentorio del Maestro. La fretta con la quale il pubblico peccatore scende e la gioia con la quale accoglie Gesù nella sua casa, irritano coloro che lo osservano e che mormorano vistosamente. Il suo cambiamento di vita ha come effetto la resa quadruplicata di beni che ha sottratto ai poveri. Gesù opera la salvezza: cerca e salva chi è perduto. Oggi, come ieri, come sempre. P. Angelo Sardone