La semina del mattino
106. «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia» (Lc 12,1). Nella natura vegetale e nella prassi alimentare, la farina impastata con l’acqua e fermentata dal lievito, diviene pane, nutrimento essenziale per vivere. Il lievito, proveniente dalla fermentazione di alcuni elementi, converte gli zuccheri in anidride carbonica che fa gonfiare e crescere la pasta ed alcool che poi evapora in cottura. Ne basta un pizzico per far fermentare una grande massa. Ci sono lieviti buoni e lieviti cattivi che possono causare anche la morte. Attento a cogliere spunti diversi provenienti dalla vita comune, Gesù spesso ricorre ad esemplificazioni tratte dal cibo e dagli alimenti per affermare grandi verità o confutare distorsioni ideologiche e comportamenti non buoni, soprattutto da parte dei farisei e dei dottori della legge. Gesù mette in guardia da loro i discepoli e la gente che lo segue, invitandoli a stare bene attenti per non lasciarsi contaminare dalla loro influenza, il lievito di ipocrisia, cioè «dire una cosa e farne un’altra». La loro crescita non si sviluppa verso l’esterno ma verso l’interno, una chiusura in se stessi, retta da apparenze che facilmente gli altri rilevano. Questo lievito è pericoloso perché fa atteggiare in manifestazioni esterne di bontà, misericordia, giustizia, ma nasconde pensieri subdoli ed abitudini cattive. È un lievito egoistico che implode interiormente alienando la persona da qualsiasi futuro. L’ipocrita è un simulatore dalla doppia faccia: sembra una persona ma è tutt’altra, vive una “schizofrenia spirituale” (Papa Francesco). Lievito vero ed efficace del cristiano è lo Spirito Santo che è verità e che fa esplodere esteriormente con forza, grazia e gloria. P. Angelo Sardone