*6ª domenica del Tempo Ordinario.*
triste la sorte del lebbroso: la Legge prescriveva il suo isolamento fuori dell’accampamento, per evitare il contatto con gli altri. Doveva gridare la sua impurità e recarsi dal sacerdote. Il lebbroso del Vangelo, va da Gesù e supplice gli chiede la purificazione che gli viene accordata col semplice tocco di mano. Gli viene ingiunto di presentarsi al sacerdote che attesterà la sua avvenuta guarigione e compiere quanto previsto dalla norma mosaica. Non riuscendo a contenere la gioia e la gratitudine per quanto avvenuto, il guarito proclama e divulga il fatto. Ciò crea qualche fastidio al Maestro costretto a rimanere in luoghi deserti per non essere sopraffatto dalla gente. Tutto deve essere fatto per la gloria di Dio evitando di essere motivo di scandalo per alcuno, cercando invece di piacere a tutti in tutto, con l’unico vero interesse, la salvezza di tutti. _P. Angelo Sardone_