Sintesi liturgica.
XVª domenica del Tempo ordinario.
Pioggia e neve scendono dal cielo, irrigano, fecondano la terra e risalgono al cielo dopo aver compiuto la loro missione. Così e ancor di più è per la Parola di Dio: compie ciò per cui è mandata. La parabola di Gesù sul seminatore esemplifica l’identità e la missione della Parola, in quattro categorie di ascolto ed accoglienza: strada, terreno sassoso, rovi, terreno buono. In esse a seconda dell’ambiente e della dinamica di ascolto, il seme è divorato dai volatili che esemplificano il maligno; bruciato dal sole perché senza radici e costanza; soffocato dalle spine delle preoccupazioni e dalle seduzioni della ricchezza; fruttuoso al cento, al sessanta o al trenta per uno per chi l’accoglie nel cuore con disponibilità piena e umiltà. Queste verità sono riservate ai depositari dei misteri del Regno. Colui che ha è nell’abbondanza. A chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. La creazione, caduca, è liberata dalla corruzione e, come soffrendo le doglie del parto, è proiettata nella libertà della gloria di Dio dove i cristiani sperimentano l’adozione a figli e la redenzione del corpo. P. Angelo Sardone