Sintesi liturgica.
VIª domenica di Pasqua.
Lo Spirito Santo conduce Pietro a Cesarea, a casa di Cornelio, pio e generoso verso il popolo giudaico. Dinanzi all’accoglienza ed alla fede manifesta del centurione pagano e della sua famiglia, egli confida la sua persuasione: Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione o fede appartenga. La discesa inaspettata dello Spirito su di loro lo induce senza remore a conferire loro il battesimo. La richiesta di Gesù ai discepoli di rimanere forti nel suo amore, è presupposto della pienezza vera della loro gioia, per l’osservanza puntuale del comandamento nuovo, l’amore reciproco. Nei confronti di Dio, il cui nome proprio è «amore», ciò supera la dimensione servile e determina la vera amicizia. L’amore è conoscenza di Dio e vita generata da Lui, come da Lui è venuto Gesù, il Figlio unigenito che ha dato la sua vita offrendosi vittima di espiazione dei peccati dell’uomo e del mondo. P. Angelo Sardone