Sintesi liturgica.
XVIII domenica del Tempo Ordinario.
Lungo il cammino nel deserto, la fame di carne e di pane, la sete e la stanchezza del popolo esasperato sin dall’uscita dall’Egitto, si tramutano in mormorazione contro Dio e contro Mosè ed Aronne. Dio ascolta e viene incontro: con le quaglie la sera e la manna al mattino assicura il cibo. Il pane che ha saziato la fame dei cinquemila uomini ha determinato in essi la ricerca di Gesù, ma non l’accoglienza del segno, cioè del miracolo strepitoso col quale il Maestro ha inteso saziare la fame di fede. Il cibo della manna da Lui stesso evocato come fatto storico, viene dal cielo, è provveduto da Dio stesso ed è pre-annunzio del mistero dell’Eucaristia. Lì si cela Gesù, il vero pane della vita perché chiunque lo segue non avrà più fame e chiunque crede in lui non avrà più sete. Chi è lontano da Dio, chi non crede in Lui, ha vani pensieri. Chi crede in Lui deve invece abbandonare la condotta di prima, l’uomo vecchio corroso dalle passioni e rinnovare mente e vita rivestendosi di una nuova umanità nella giustizia e nella santità della verità. P. Angelo Sardone