Sintesi liturgica.
Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
Analogamente ai Santi, con un’unica Commemorazione oggi la Chiesa ricorda e prega per tutti i fedeli defunti. La ricchezza della Parola di Dio è distribuita nelle tre Messe previste dalla Liturgia. Giobbe sa bene che dopo la morte e lo strappo della carne, vedrà Dio. L’apostolo Paolo insegna che nella morte di Gesù siamo stati riconciliati con Dio e salvati. Gesù assicura che la volontà di Dio è la salvezza e la risurrezione finale per chi lo vede e crede in Lui. Il profeta Isaia annunzia col lauto banchetto escatologico, l’eliminazione della morte e la scomparsa delle lagrime. L’Apostolo conferma che lo Spirito rende figli adottivi e fa gridare: «Abbà! Padre!» in vista della redenzione del corpo. L’evangelista Matteo chiude il trittico delle parabole escatologiche con il giudizio finale dove tutto si regola sull’accoglienza o il rifiuto di Gesù Cristo nascosto nell’affamato e nell’assetato, nello straniero e nel nudo, nel malato e nel carcerato. Il libro della Sapienza assicura che le anime dei giusti che sono morti, sono nelle mani di Dio e privi di tormento. L’evangelista Giovanni vede il cielo nuovo, la terra nuova e la santa Gerusalemme con Cristo, principio e fine di ogni cosa, che asciuga ogni lacrima e distrugge la morte, il lamento, l’affanno. Il tutto si chiude con la «magna charta» del Cristianesimo, le beatitudini, nelle quali si racchiude il segreto per vivere bene, morire come si è vissuti e meritare la salvezza eterna. P. Angelo Sardone