_La semina del mattino_
*108. «I vostri anziani faranno sogni» (Gl 3,1).* È bello sognare quando il sogno diventa speranza di qualcosa di nuovo, di importante. Tante persone sognano paradisi artificiali spesso riempiti di nonsenso, marionette incoscienti, robot senz’anima. Molti giovani sognano e di fatto vivono la notte come giorno ed il giorno come notte, in ogni senso. Tanti sognano e praticano una vita di libertà e felicità facendo quello che vogliono, ritenendo buono ciò che piace e fa comodo, su vie apparentemente facili e piacevoli, calpestando a volte la propria coscienza e gli altri. Io che non sono più giovane, ho tanti sogni. Sogno giovani che *coltivano i valori che oggi il mondo disprezza e deride*: la fede, i più naturali e fondamentali principi relazionali, _*la purezza del corpo e della vita*_, il rispetto dell’amore e della sessualità, _il volontariato ed il servizio generoso_, la *cura della spiritualità*, il senso oblativo e missionario della propria esistenza. Sogno giovani che nonostante le contraddizioni, gli scoraggiamenti, le superficialità e le inconsistenze di oggi, *si aprono al Dio che ama, che chiama e manda*. Sogno giovani audaci, coraggiosi, ribelli alla mediocrità, che diventino padri e madri fecondi di innumerevoli anime. Voglio offrire così una speranza nuova per un mondo nuovo, una certezza che nasce dal di dentro, dalla condivisione fraterna e paterna delle attese, delle gioie grandi e dei dolori acerbi. Voglio essere un fratello, un padre, un amico che ascolta e non giudica, abbraccia e non trattiene, è dentro la vita altrui con discrezione e si sforza di orientarla alla felicità. _P. Angelo Sardone_