La semina del mattino
18. «Con che cosa mi presenterò al Signore?» (Mic 6,6).
Dio è presente nel tempo, nella storia, nel mondo. È presente nell’uomo creato a sua immagine; è presente e si manifesta all’uomo attraverso Gesù Cristo, riflesso della sua gloria (Eb 1,3); è in dialogo con l’uomo. L’assenza di Dio è la fine di ogni cosa, il vuoto, il nulla. L’uomo è presente a Dio anche quando, col peccato, il rifiuto o l’indifferenza, si nasconde al suo sguardo e crea la distanza e l’assenza. L’uomo si presenta a Dio col sogno dell’infinito, i doveri da compiere, la sua fragilità, i bisogni da soddisfare, il desiderio di pienezza, l’insaziabile esigenza di felicità. Si presenta a Dio con la preghiera, la sua lode, la gratitudine e le sue richieste spirituali e materiali. «Con che cosa voglio presentarmi a Dio?»: questa domanda mi interpella ogni giorno. Non voglio presentarmi a Lui a mani vuote, col cuore vuoto, ma coi miei sentimenti, col mio nulla, col mio tutto. Oggi mi presenterò col mio peccato, con ogni mio limite, come Cristo si presenta a me col suo perdono, col suo amore immenso. Il mio olocausto, i vitelli, i montoni, i torrenti di olio ci sono tutti nella mia situazione di vita: li offro a Lui insieme con la mia miseria, la vulnerabilità, l’incapacità di stare a ruota col suo amore misericordioso, l’impazienza dell’attesa, il buio dell’orizzonte, la difficoltà della speranza, l’oceano delle mie contraddizioni. La mia non sarà certamente una un’offerta vuota perché presenterò me stesso come oblazione sincera, piccola e povera, ma reale e concreta. Ciò che il Signore mi ha insegnato come buono glielo rendo con la pratica della giustizia, l’amore alla bontà, il cammino umile e fiducioso con Lui. P. Angelo Sardone