*19ª domenica T.O.* Dopo la notte trascorsa nella caverna sul monte, _Elia incontra il Signore_. Il segno della sua presenza non è il vento, né il terremoto, né il fuoco, ma il sussurro di una brezza leggera. Si copre il volto, esce e si ferma. Congedata la folla, _Gesù prega da solo_ sul monte e, sul finire della notte, raggiunge i discepoli che sono sulla barca nel lago tempestato da un forte vento. Essi non lo riconoscono, anzi sono pieni di paura. Pietro lo mette alla prova e gli si dirige incontro camminando sulle acque. La sua fede non è ancora matura per cui comincia ad affondare. Interviene Gesù, lo afferra e lo salva. I discepoli gli si prostrano dinanzi e proclamano: *«Tu sei Figlio di Dio!»*. Paolo apostolo confessa il suo dolore e la sua sofferenza per la situazione degli Israeliti, “consanguinei nella fede” che, pur dotati di grandi prerogative storiche e teologiche compresa la provenienza di Gesù secondo la carne, non accolgono il Cristianesimo. _*Tale deve essere la nostra preoccupazione*_ per coloro che oggi, pur dicendosi cristiani, non vivono la fede ricevuta nel Battesimo. _P. Angelo Sardone_