27 dicembre. Oggi è la memoria liturgica di S. Giovanni Evangelista, il “discepolo che Gesù amava”, colonna della Chiesa, teologo. Con acume particolare egli ha penetrato le profondità misteriose del Verbo, ossia di Gesù Cristo, riportandole con un linguaggio raffinato nel suo Vangelo, nelle tre Lettere e nel libro profetico dell’Apocalisse. Tra i primi a seguire il Maestro, nell’ultima cena posò il capo sul petto di Gesù. La Tradizione iconografica lo rappresenta col segno dell’aquila, animale che ha una sorprendente capacità di vedere ad enorme distanza. Apostolo amato dal Signore, vergine, presente insieme con Pietro e Giacomo a diversi importanti avvenimenti della missione di Gesù, il più longevo degli Apostoli, visse accanto a Maria ad Efeso. La sua testimonianza di fedeltà a Gesù Cristo Maestro sia esempio concreto per vivere la ricchezza della fede cristiana nella profondità della sua conoscenza e con la traduzione pratica nella vita. P. Angelo Sardone