Sintesi liturgica.
IIª domenica di Pasqua, o della Divina Misericordia.
Un cuor solo ed un’anima sola sono gli elementi descrittivi della modalità di vita nuova dei cristiani a Gerusalemme. Nessuno era bisognoso: ogni cosa era messa in comune ed il ricavato di vendite era distribuito a ciascuno secondo il bisogno. L’osservanza dei comandamenti garantisce la nuova vita che viene da Dio e dal suo amore. La fede in Gesù, il Figlio di Dio, venuto in acqua (battesimo), sangue (morte) e Spirito (verità), vince il mondo. La manifestazione di Gesù risorto agli Apostoli la sera di Pasqua riserva loro il dono della pace, il dono dello Spirito, il potere di rimettere o meno i peccati. La domenica successiva si riassume nel dono della fede, prima titubante, poi scattante dell’apostolo Tommaso che si esprime con la straordinaria espressione «Signore mio e Dio mio!». È sempre beato chi pur non avendo visto, crede nel Figlio di Dio e da Lui riceve la vita. P. Angelo Sardone