Sintesi liturgica. IIIª Domenica di Avvento, Gaudete. La Parola di Dio invita la natura a rallegrarsi ed a gioire, l’umanità ad irrobustirsi e rendersi salda, gli smarriti di cuore a non temere. È aperta la strada santa sulla quale ritornare al Signore, mettendo in fuga tristezza e pianto. L’ormai vicina venuta del Signore, esige di non lamentarsi, di rinfrancare i cuori, di avere costanza proprio come l’agricoltore che sa attendere con pazienza i frutti della terra. Giovanni Battista, carcerato per la sua predicazione ferma e coraggiosa, fa chiedere direttamente a Gesù se è Lui l’inviato del Padre. La risposta è chiara e sotto gli occhi di tutti: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. Gesù conclude affermando che Giovanni è più che un profeta, è il suo precursore, il più grande fra i nati da donna. P. Angelo Sardone