Sintesi liturgica.
IIIª domenica di Quaresima
Al terzo mese dall’uscita dall’Egitto Dio dona al popolo d’Israele i suoi comandamenti. Nelle «dieci parole» è condensato il suo amore, la saggia e completa indicazione della via da seguire per raggiungere la libertà e la salvezza. Alla legge naturale si aggiunge la legge positiva, valida per sempre in tutte e singole le sue parole. L’autorità di Dio Padre è la stessa del Figlio Gesù che nel Tempio di Gerusalemme alza la voce e reclama per la casa di Dio, luogo di preghiera, rispetto e sacralità di comportamenti. Non c’è posto per cambiavalute e venditori. La distruzione del suo corpo nella morte e la risurrezione, sono il segno della sua potenza, dello zelo da cui è consumato e principio della fede pasquale del nuovo popolo di Dio. Essa proclama Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani, potenza e sapienza di Dio, invece, per coloro che credono. Stoltezza e debolezza di Dio sono più sapienti e più forti degli uomini. P. Angelo Sardone