IV domenica di Avvento. La profezia di Isaia, nel contesto della guerra Siro-Efraimita, è il segno del Signore: una giovane donna concepirà e partorirà un figlio, l’Emmanuele. Si concretizza così il primo annunzio del vangelo dato nel paradiso terrestre. Cristo proviene secondo la carne, cioè nella dimensione umana, dal seme di Davide ed è costituito Figlio di Dio dalla potenza dello Spirito Santo. La nascita di Gesù raccontata da S. Matteo evidenzia la vicenda umana di Giuseppe, uomo giusto, promesso sposo di Maria: vista la situazione di singolare gravidanza della sposa, egli pensa di ripudiarla segretamente. L’angelo del Signore, a compimento della profezia antica, lo rassicura: il frutto di quel grembo è opera dello Spirito e lui è “aggiunto” (questo significa il suo nome) per dare al Bambino il nome Gesù. Come Paolo di Tarso in Cristo siamo amati e chiamati ad essere santi. P. Angelo Sardone