Sintesi liturgica.
IVª domenica di Pasqua. Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Lo storpio del Tempio di Gerusalemme è risanato nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, pietra scartata dai costruttori, diventata invece testata d’angolo della Chiesa. La salvezza viene solo da Lui. Essere figli di Dio è un dono di amore del Padre, ignoto al mondo. La sua piena manifestazione rende il cristiano simile a Lui e gli permette di vederlo così com’è. La pericope evangelica del Buon Pastore dà il nome a questa domenica, che dal 1964 per volere di S. Paolo VI, è Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Cristo, buon pastore, al contrario del mercenario, è interessato al gregge che cura con amore, fino a dare la sua vita per lui. Con le pecore instaura un rapporto di reciproca e profonda conoscenza. L’apertura ad altre pecore provenienti da recinti diversi e la loro accoglienza è la base per costituire un solo gregge sotto la guida di un unico pastore. Anche a seguito dell’impulso e della testimonianza di S. Annibale M. Di Francia e la sua passione per il divino comando di Gesù sintetizzato nell’imperativo «Rogate», nuova via di santificazione, la Chiesa intera oggi prega con insistenza e fiducia perché non manchino mai gli operai del Vangelo a cominciare dai sacerdoti, ministri ordinati, genitori, religiosi e religiose ed anime consacrate. P. Angelo Sardone