Venerdì santo.
Il servo di Jahwè cantato da Isaia viene onorato ed esaltato da Dio quando è innalzato sulla croce. Non è dotato di bellezza, non ha splendore, è disprezzato, umiliato, esperto del patire, irriconoscibile, carico delle sofferenze dell’umanità, schiacciato per le iniquità. La Passione trascritta da Giovanni nel suo vangelo, riproduce realisticamente il mistero di amore che si esprime in maniera tragica con la condanna, il cammino verso la crocifissione, la morte e la sepoltura. Sommo e grande sacerdote, abbandonato completamente a Dio, messo alla prova, ha dato prova di cieca obbedienza e si è collocato su un trono di grazia dal quale proviene ogni misericordia e perdono. Il silenzio della sua morte avvolge l’universo ed interpella con toni assordanti il cuore dell’uomo. P. Angelo Sardone