Sintesi liturgica
XIIIª Domenica del Tempo ordinario. Obbediente al Signore, Elìa unge il suo discepolo Eliseo come profeta al posto suo. Il giovane, intento ad arare, chiede solo di andare a salutare i suoi genitori. Si pone a suo servizio dopo aver dato un taglio al suo stato primitivo: rompe l’aratro e dona alla gente la carne cotta di due suoi buoi. Gesù, deciso a recarsi a Gerusalemme, manda messaggeri avanti a sé. In Samaria non vogliono riceverlo, ed egli cambia strada. Lungo il percorso due persone senza nome gli chiedono di seguirlo; ad un altro Egli stesso rivolge l’invito «Seguimi»! A tutti e tre il Maestro specifica le condizioni della sequela e le esigenze della missione: la povertà ed il distacco anche dagli affetti più sacri della vita. La fedeltà fino in fondo e la perseveranza sono garanzia di attitudine certa per il Regno di Dio, liberazione dal giogo della schiavitù ed espressione vera di libertà. Il tutto sotto l’egida dello Spirito che rende abili al servizio, dispone all’amore del prossimo e rende il cammino libero dalla carne e dai suoi desideri. P. Angelo Sardone