Sintesi liturgica
XIVª Domenica del Tempo ordinario.
La ricostruzione di Gerusalemme porta gioia e speranza che ripagano dal lutto e dal dolore. Come una madre, Dio allatta e sazia, accarezza con le sue consolazioni, fa scorrere la pace come un fiume e rende rigogliose le ossa fiaccate. Il discorso missionario di Gesù nell’invio dei settantadue discepoli, che rappresentano le lingue ed i popoli allora conosciuti, prende il via dalla costatazione dell’abbondanza della messe, della scarsità numerica degli operai e dalla naturale soluzione, la preghiera. Gli elementi sono propri dell’azione missionaria: muoversi in povertà, godere della generosità, guarire i malati, scacciare i demoni, annunziare il regno. La gioia conseguente deriva dal fatto che i nomi sono scritti nel cuore stesso di Dio. Unico vanto di chi annunzia è la croce di Gesù Cristo e le sue stimmate. Si realizza così una duplice crocifissione: il mondo per il discepolo, il discepolo per il mondo. P. Angelo Sardone