Sintesi liturgica.
XVII domenica del Tempo Ordinario.
Un tale consegna ad Eliseo grano novello e venti pani d’orzo, quale pane delle primizie. Il profeta ingiunge di darli a mangiare alle cento persone che lo seguono. Il disappunto dell’offerente dinanzi alla sproporzione dei numeri è superato dalla certezza affermata dall’uomo di Dio e confermata dai fatti, che tutti avrebbero mangiato e ci sarebbero stati anche avanzi. A distanza di secoli il tutto si replica con un altro profeta, Gesù, che, con uno stratagemma di fede chiede a Filippo dove poter acquistare tanto pane per la gran folla che lo seguiva, circa cinquemila persone. Un ragazzo che possiede cinque pani e due pesci li salva dalla complicata situazione. Messisi a sedere, tutti mangiano a sazietà i pani ed i pesci sui quali Gesù ha reso grazie. In dodici canestri sono poi raccolti i pezzi avanzati perché nulla vada perduto. Umiltà, magnanimità, dolcezza, reciproca sopportazione onde conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace, sono parte integrante e degna della chiamata alla vita cristiana. Il tutto si realizza nella più perfetta unità: corpo, spirito, speranza, Signore, fede, battesimo, Dio e Padre di tutti, presente ed operante in tutti. P. Angelo Sardone