Sintesi liturgica. XXIIIª Domenica del Tempo Ordinario.
Ai timidi ed incerti ragionamenti mortali sfugge la conoscenza del volere di Dio e delle cose del cielo. La sapienza che scende dall’alto e salva gli uomini, unita allo Spirito santo, permette tale conoscenza. Per essere discepolo del Signore occorre amare Dio più di quanto si amino le persone più care e la stessa vita, portare la propria croce e seguirLo. Il discernimento e la prudenza nelle scelte per costruire o andare in guerra sono il criterio efficace per la buona riuscita e per conseguire l’ammirazione altrui. Il bene da compiere non deve essere mai forzato, ma volontario e generoso, soprattutto quando si tratta di persone in difficoltà o in riscatto da situazioni particolari di vita o di schiavitù. La carità cristiana infatti, trasforma lo schiavo e l’uomo in fratello. P. Angelo Sardone