XXV domenica T.O. Il giusto è sempre d’incomodo: le sue parole ed i suoi atteggiamenti suonano come rimproveri. Perciò deve essere messo alla prova e condannato ad una morte infamante. Il disordine nella vita e le cattive azioni, le liti e le guerre in mezzo ai cristiani sono frutto della gelosia e dello spirito di contesa, delle passioni e dei desideri disordinati. Ciò rende inefficace la preghiera. L’insegnamento itinerante di Gesù verte esplicitamente sulla sua passione, morte e risurrezione. La comprensione di queste verità è fortemente limitata nella mente e nelle parole degli Apostoli che invece parlano tra loro di supremazia, grandezza e potere. Gesù corregge ogni loro pensiero e placa la discussione con un gesto disarmante: prende un bambino, lo abbraccia e lo mette in mezzo dicendo “per essere grandi davvero bisogna farsi piccoli e diventare come lui”, per essere primi bisogna farsi ultimi e servire.