XXVIII domenica T.O. Solo in Israele c’è Dio: lo afferma Naaman il Siro, un pagano, dopo essere stato guarito dalla lebbra per la mediazione del profeta Eliseo, lavandosi nel Giordano. Per riconoscenza porta con sé la terra sacra per offrire su di essa il sacrificio al vero Dio. Analoga guarigione concede Gesù a dieci lebbrosi che gli chiedono pietà, mandandoli a presentarsi ai sacerdoti. Tra loro uno solo, peraltro Samaritano, straniero, torna a ringraziarlo, gli si prostra dinanzi e lo adora rendendo a gran voce gloria a Dio. La sua grande fede lo ha salvato. Gesù lo rileva con un senso di amarezza ed una certa delusione nei confronti degli altri nove ingrati. Il Vangelo di Gesù implica sofferenza e catene, ma la Parola che non è incatenata procura sopportazione ed è degna di fede: se moriamo con Cristo con Lui vivremo, se perseveriamo regneremo. P. Angelo Sardone.